Di fare grandi cose a questo mondo
fui sempre dall’urgenza trascinato,
negli uomini ho creduto fino in fondo,
carissimo è lo scotto che ho pagato.
Chi sei tu, che di terra mi hai creato?
Chi sono io, che alla vita mi affaccio?
Perché sto a questo mondo, che ci faccio?
Perché di saper tutto non mi è dato?
Da tempo immemore soffro una pena
che non si può neppure concepire,
aver per voi sacrificato tutto
e queste cose poi dover sentire.
Un essere che intorno a sé ha distrutto
con sì indomabile e creativa vena
dannando altrui e sé al completo sbando,
di metafisica filosofando
sta a chiedersi il perché, il percome e il quando.
Ah, se potessi prendere il comando…
Sonnet by Francesca Boncompagni