Giasone

In questo buio polveroso e muto
regna un silenzio che mi fa pensare
a quanto nella vita mi è accaduto
e che solo vorrei dimenticare.

 

Il culto idolatravo del profitto,
arraffai oro, e donne, e infine un regno,
ma poi il peggior de’ mali mi fu inflitto
vedendo moglie e figlio pagar pegno,

 

e di loro oggi nulla mi rimane…
Ahi folli glorie, tanto pù lontane
quanto or più affondo in questo vuoto immane,

 

ahi tardive saggezze, ahi quanto vane
siete, mentre lungi da luci umane
vado a morire solo come un cane.

Medea

Vai a morire solo come un cane,
tu non lo sai, ma io son qui e ti vedo,
e alle tue sofferenze disumane
Tale è il piacer che quasi non ci credo;

 

piangiti ancora con ferocia addosso,
ripensa a tutti i cari che hai perduto,
l’uno squarciato vivo fino all’osso,
il manto nel velen l’altra imbevuto,

 

e ancora ricorda, prima di crepare,
chi sono io, che hai voluto usare
per acconciare la tua eroica saga;

 

farti inimica sì possente maga
fu mossa sciocca, amico mio: peccato,
era anche mio quel figlio che ho ammazzato.