Dal primo istante in cui dischiusi gli occhi
seppi che il mondo intero già avrei vinto,
che ovunque e sempre avrei l’anima avvinto
di belli e brutti, intelligenti e sciocchi,
io, libera del tempo dai rintocchi,
io, che son dea d’ogni amoroso istinto,
io, Afrodite dal corpo discinto
che dolci dardi mai manca che scocchi,
a trïonfare sulle mie rivali
m’avvio senza fatica e senza fretta;
e di questa mia splendida vittoria
punto non curo dei futuri mali,
di mia bellezza più il goder m’alletta
che dell’homo ogni miserevol storia.
Sonnet by Francesca Boncompagni